Pages in topic: < [1 2 3] > | GDPR: cosa comporta per noi traduttori? Thread poster: Giulia Sandrin
| Giulia Sandrin Slovenia Local time: 11:20 Slovenian to Italian + ... TOPIC STARTER
Mariella Bonelli wrote:
Maria Giovanna Polito wrote:
Il dubbio più che altro mi sorge per le aziende...
Per le aziende a me è stato detto che dipende: se traduciamo siti web, dépliant, ecc. non è necessario, in quanto non ci sono dati sensibili. Ma se traduciamo un contratto con tanto di nomi e altri dati, allora la dichiarazione va fatta firmare.
A chi possiamo farla firmare, se il contatto con la persona fisica di cui compaiono dati personali nel documento ce l'ha l'azienda e non noi? | | |
C'è sempre un responsabile all'interno dell'azienda. Io per esempio quando manderò il mio preventivo allegherò anche il documento da compilare. Chi sottoscrive il preventivo avrà autorità anche per sottoscrivere il mio trattamento dei dati. | | | Giulia Sandrin Slovenia Local time: 11:20 Slovenian to Italian + ... TOPIC STARTER
Mariella Bonelli wrote:
C'è sempre un responsabile all'interno dell'azienda. Io per esempio quando manderò il mio preventivo allegherò anche il documento da compilare. Chi sottoscrive il preventivo avrà autorità anche per sottoscrivere il mio trattamento dei dati.
Quindi poi sarà l'azienda responsabile verso la persona fisica "finale", giusto? | | |
Mariella Bonelli wrote:
C'è sempre un responsabile all'interno dell'azienda. Io per esempio quando manderò il mio preventivo allegherò anche il documento da compilare. Chi sottoscrive il preventivo avrà autorità anche per sottoscrivere il mio trattamento dei dati.
Allora hai già un modello da far compilare? Ti sei rivolta a un legale o hai trovato qualche fac simile online? Il mio principale dubbio resta sul come compilare questo documento. I registri credo siano giusto una formalità (magari sbaglio), l'importante è avere un documento scritto. Inoltre, te lo fai rinviare firmato e scansionato o va bene anche una firma elettronica?
[Edited at 2018-05-16 10:58 GMT] | |
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Ho ricevuto risposta dalla commercialista spagnola | May 16, 2018 |
Mariella Bonelli wrote:
C'è sempre un responsabile all'interno dell'azienda. Io per esempio quando manderò il mio preventivo allegherò anche il documento da compilare. Chi sottoscrive il preventivo avrà autorità anche per sottoscrivere il mio trattamento dei dati.
Mi dice che se lavoro con agenzie non devo fare nulla poiché saranno loro a dover mandare il documento ai clienti interessati.
Mi dice anche: "se tu di quelle agenzie possiedi solo dati su partita iva, indirizzo e ragione sociale non devi fare nulla perché quelli sono dati pubblici"
Siccome si tratta di legge Europea io credo che questo vada bene anche per l'Italia.
Spero di aver aiutato | | |
Nel mio caso (ad esempio) io fungo da sub-elaboratore dei dati, per cui l'agenzia manderà al suo cliente, del quale compaiono dati sensibili, un documento con all'interno un paragrafo che recita più o meno cosi: "I dati personali raccolti sono destinati a sub-elaboratori cui xxx può ricorrere per la prestazione dei suoi servizi".
[Edited at 2018-05-16 11:14 GMT] | | | |
Giulia Sandrin wrote:
Mariella Bonelli wrote:
C'è sempre un responsabile all'interno dell'azienda. Io per esempio quando manderò il mio preventivo allegherò anche il documento da compilare. Chi sottoscrive il preventivo avrà autorità anche per sottoscrivere il mio trattamento dei dati.
Quindi poi sarà l'azienda responsabile verso la persona fisica "finale", giusto?
Direi proprioi di sì o comunque non mi dovrò preoccupare io di chi è responsabile in azienda e come. | |
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Maria Giovanna Polito wrote:
Mariella Bonelli wrote:
C'è sempre un responsabile all'interno dell'azienda. Io per esempio quando manderò il mio preventivo allegherò anche il documento da compilare. Chi sottoscrive il preventivo avrà autorità anche per sottoscrivere il mio trattamento dei dati.
Allora hai già un modello da far compilare? Ti sei rivolta a un legale o hai trovato qualche fac simile online? Il mio principale dubbio resta sul come compilare questo documento. I registri credo siano giusto una formalità (magari sbaglio), l'importante è avere un documento scritto. Inoltre, te lo fai rinviare firmato e scansionato o va bene anche una firma elettronica? [Edited at 2018-05-16 10:58 GMT]
No, non ho ancora nessun modello, ma credo che poi la sostanza si ridurrà a quello, cioè un modello personalizzato secondo le nostre caratteristiche. Cercherò una collaborazione con i colleghi per mettere a punto qualcosa insieme e mi rivolgerò al mio commercialista. Penso che la firma elettronica sia sufficiente (come lo è per la conferma scritta del preventivo, tra l'altro). Altrimenti sarà una pec o quanto altro. | | | Stessa cosa in Italia | May 16, 2018 |
Angie Garbarino wrote:
Mi dice anche: "se tu di quelle agenzie possiedi solo dati su partita iva, indirizzo e ragione sociale non devi fare nulla perché quelli sono dati pubblici"
Ho ricevuto la stessa informazione anch'io. I dati diventano sensibili quando per loro traduci qualche documento che ne contiene e se traduci anche nel legale succede spesso (ma che te lo dico a fare )
[Edited at 2018-05-16 12:03 GMT] | | |
Per la questione dei registri, ho dato una lettura veloce al regolamento e a quanto ho capito sono obbligatorio solo per chi ha più di 250 dipendenti, me lo confermate? Se così fosse, a parte il consenso informato che comunque dovremmo redigere e sottoporre a clienti privati o ditte che ci hanno incaricato per la traduzione di testi contenenti dati sensibili, e oltre a cifratura e controllo del periodo in cui manteniamo i file, credo che possiamo dirci piuttosto in regola (magari aggiungendo a... See more Per la questione dei registri, ho dato una lettura veloce al regolamento e a quanto ho capito sono obbligatorio solo per chi ha più di 250 dipendenti, me lo confermate? Se così fosse, a parte il consenso informato che comunque dovremmo redigere e sottoporre a clienti privati o ditte che ci hanno incaricato per la traduzione di testi contenenti dati sensibili, e oltre a cifratura e controllo del periodo in cui manteniamo i file, credo che possiamo dirci piuttosto in regola (magari aggiungendo anche un piccolo disclaimer nelle mail). Alla fine rimaniamo microimprese che gestiscono pochissimi dati sensibili...
[Edited at 2018-05-17 05:59 GMT] ▲ Collapse | | |
Sì Maria Giovanna, la penso come te. | |
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Mi chiedevo... | May 17, 2018 |
Dopo aver letto le vostre risposte mi chiedo:
- i certificati di nascita, morte, matrimonio, i diplomi ecc. rientrano tra i dati sensibili anche se sono di dominio
pubblico?
In caso affermativo, se il documento viene commissionato all'agenzia sarà quest'ultima a far firmare, se necessario, il form al cliente che ha richiesto la traduzione del certificato. Se l'agenzia passa a me il certificato da tradurre, io in teoria non dovrei avere alcun obbligo di emi... See more Dopo aver letto le vostre risposte mi chiedo:
- i certificati di nascita, morte, matrimonio, i diplomi ecc. rientrano tra i dati sensibili anche se sono di dominio
pubblico?
In caso affermativo, se il documento viene commissionato all'agenzia sarà quest'ultima a far firmare, se necessario, il form al cliente che ha richiesto la traduzione del certificato. Se l'agenzia passa a me il certificato da tradurre, io in teoria non dovrei avere alcun obbligo di emissione di dichiarazioni, ecc. però i documenti sono anche nel mio PC/server. In tal caso dovrei anch'io tutelarmi e criptare i dati o trattarli in modo particolare allo stesso modo dell'agenzia?
[Modificato alle 2018-05-17 12:48 GMT] ▲ Collapse | | |
Chiara Santoriello wrote:
Dopo aver letto le vostre risposte mi chiedo:
- i certificati di nascita, morte, matrimonio, i diplomi ecc. rientrano tra i dati sensibili anche se sono di dominio
pubblico?
In caso affermativo, se il documento viene commissionato all'agenzia sarà quest'ultima a far firmare, se necessario, il form al cliente che ha richiesto la traduzione del certificato. Se l'agenzia passa a me il certificato da tradurre, io in teoria non dovrei avere alcun obbligo di emissione di dichiarazioni, ecc. però i documenti sono anche nel mio PC/server. In tal caso dovrei anch'io tutelarmi e criptare i dati o trattarli in modo particolare allo stesso modo dell'agenzia?
[Modificato alle 2018-05-17 12:48 GMT]
Credo che non siano dati sensibili perché sono pubblici. Ad ogni modo, qualora lo fossero, sì, dovrebbe essere l'agenzia a conformarsi col cliente ed eventualmente a specificare a te come trattare i dati, o almeno a me un'agenzia ha già fatto capire che quei tipi di documenti che indicherà come "personal" dovrò trattarli in un certo modo per tradurli. | | | I dati anche anagrafici di un consumatore non solo pubblici | May 19, 2018 |
Maria Giovanna Polito wrote:
Credo che non siano dati sensibili perché sono pubblici.
Attenzione, un certificato di nascita, di morte, di laurea, una carta d'identità, un certificato del casellario, un atto legale, un certificato medico, ecc. non sono dati pubblici.
Poi bisogna fare una distinzione fra dati personali e dati sensibili.
- Esempi di dati sensibili: un certificato medico, un certificato di carichi pendenti, una ricetta medica, un documento che riveli le preferenze sessuali di una persona fisica, ecc.
- Esempi di dati personali: un atto legale dove risultino dati del consumatore (luogo e data di nascita, codice fiscale, indirizzo email, ecc.. Un dato personale è quello attraverso il quale una persona può essere identificabile o identificata.
Poi ci sono i dati biometrici, quelli che includono una foto, ad esempio (p.e. carta d'identità).
Sia i dati personali che i dati sensibili che i dati biometrici bisogna trattarli e comunicare di volta in volta il trattamento.
E non è che l'agenzia "si arrangia". Se a TE viene "bucata" la mail o ti vengono rubati dati dei clienti dell'agenzia, mica risponde l'agenzia, rispondi tu. E lo dovrai comunicare per iscritto sia al Garante che all'agenzia, che a sua volta dovrà comunicarlo al cliente finale. Per dire che i dati dei clienti privati di un'agenzia non possono essere trattati malamente.
E attenti anche a quello che caricate "online". Il Garante, dietro a una segnalazione, si rivolge alla Guardia di Finanza, Carabinieri, ecc. Se si vogliono evitare spiacevoli controlli ed eventuali multoni, conviene adeguarsi e adottare le dovute cautele.
A me personalmente sembra che la procedura, seppur complica le cose al traduttore, una volta adottata può aiutare ad avere maggior ordine e controllo sul materiale che si custodisce.
Per evitare problemi, la cosa più giusta da fare da parte del traduttore che lavora con agenzie sarebbe concordare con l'agenzia che dopo un periodo di tempo da stabilire (ad esempio, 60-90 gg. dalla consegna della traduzione o fino al pagamento), i dati saranno eliminati dal computer. È una forma di protezione. Tutto questo dovrebbe essere riportato in una bella informativa, diversa in base alla tipologia di cliente, da farsi possibilmente restituire firmata.
E una particolare attenzione va riservata anche ad eventuale materiale cartaceo, che deve essere custodito anch'esso possibilmente sotto chiave e non alla portata di chiunque. So che può suonare ridicolo solo perché non è stata questa finora la consuetudine e perché il traduttore freelance solitamente lavora a casa, ma è così.
Se penso solo a come vengono trattati i dati personali e sensibili da strutture pubbliche come ad esempio Tribunali e Ospedali... Anche l'amministrazione non è esente da sanzioni. Dovrà essere rivisto il modo di lavorare dappertutto. Non lo si capisce semplicemente perché siamo in Italia, il Paese della superficialità. | | | Pages in topic: < [1 2 3] > | To report site rules violations or get help, contact a site moderator: You can also contact site staff by submitting a support request » GDPR: cosa comporta per noi traduttori? CafeTran Espresso | You've never met a CAT tool this clever!
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