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Education / Pedagogy
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Sample translations submitted: 1
English to Italian: LETTERE PER LA PROSSIMA GENERAZIONE 2 General field: Other Detailed field: Religion
Source text - English Letter 4: The pursuit of happiness
Dear Rabbi, I read your reply to Ruth, but how would
that actually make a difference to my life? Why should
I live differently in the future because of the way Jews
lived in the past? Michael.
MICHAEL, you are about to begin your journey into the
wide world of earning a living and making a life.When
making your choices, remember this:We are as big as the ideals
by which we live. We have only one life to live, so we had
better choose those ideals carefully. And the ideals on offer
in today’s culture are very small indeed – not all but most.
What a strange world it is in which we value people by
what they earn or what they own, the clothes they wear, the
cars they drive, the houses they live in and the holidays they
take. These things are not unimportant. One great rabbi, the
third century sage known as Rav, said, “In the world to come
we will have to give an account of every legitimate pleasure
we denied ourselves in this life.” Judaism is as un-puritanical
a religion as it is possible to be.
But this is the gift-wrapping of life, not life itself. I studied
philosophy at university, but the deepest philosophy lessons
I ever learned came from attending Jewish funerals. That’s
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when we face the truth about what makes a life worthwhile.
We catch a glimpse of what lives on after us, what people will
remember us for, what difference we make in this brief span
of years that is all God gives us.
No one ever delivered a hesped, a funeral oration, saying:
“Mr X. What a man he was. He drove a Lamborghini,
dressed in Armani, wore a Patek-Philippe, had a villa in Cap
Ferrat and a pied-a-terre in Mayfair. This was a giant. We
shall not see his like again.”We know that a speech like that
would be mad.
Let me let you into a secret. There are good reasons why
the world wants us to live our lives for the wrong reasons. If
no one worried what they wore, if all they cared about in a
car was whether it gets you from A to B, if they ate simple
food that just happens to be good for you, if they were more
interested in serving others than having others at great
expense serve them, economists would panic.
We would be healthier and happier, there would be less
envy, competition and strife, and we would work less hard
with less stress and more time to enjoy life. Meanwhile
advertisers would be out of a job, manufacturers would suffer
a slump in demand, businesspeople would warn of the risk of
recession, and retailers tell shareholders of lower profits and
reduced dividends. So, for the sake of the greatest happiness
of the greatest number, we make ourselves unhappy.
Somewhere in our souls,Michael, we have to create space
for a voice of sanity that is so easy to miss among the emails
and texts and tweets, the noise and bustle and relentless
pressure that is making slaves of us all while telling us that we
are the most fortunate generation that ever lived, having
Letters to the Next Generation 2
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witnessed Steve Jobs descending the mountain, holding in
his hands the two tablets, iPad 1 and iPad 2, on which are
written the sacred words that you can download in less than
a minute and read in a choice of fonts.
We have to make space for the things that really matter:
relationships, marriage, the family, being part of a community,
celebrating, giving thanks, being part of a tradition and its
wisdom, a faith and its blessings, giving to others and sharing
with them our joys and grief.
There has to be room in life for something bigger than us,
larger than self-interest and longer than a lifetime. There are
times when we have to let the soul sing, to express gratitude
and know that what we have is God’s gift. That’s what living
Jewishly does. It structures our lives around the things that
matter – the things that are important but not urgent, and
therefore tend to be neglected until it is too late. Don’t leave
it too late.
For this is what Judaism shows us: how to take hold of life
with both hands and make a blessing over it. That is what
distinguishes happiness from mere pleasure, and gives
meaning to our years and days.
Translation - Italian Lettera no. 4: Alla ricerca della felicità
Caro Rav, ho letto la sua lettera a Ruth, ma non capisco in che modo questo influirebbe sulla mia vita in modo effettivo? Perché la mia vita futura dovrebbe essere diversa come conseguenza del modo in cui gli ebrei hanno vissuto nel passato? Michael
MICHAEL, il tuo viaggio nel vasto mondo del guadagno e della vita concreta sta per iniziare. Mentre farai le tue scelte, ricordati di questo: Siamo grandi quanto sono grandi gli ideali che governano le nostre vite. Abbiamo un'unica vita da vivere, quindi conviene scegliere con cura. E gli ideali proposti dalla cultura contemporanea sono veramente poco impegnativi – non tutti, ma in gran parte.
Che strano mondo è questo – le persone vengono giudicate a seconda di quanto guadagnano o di quanto possiedono, i vestiti che portano, le macchine che guidano, le case in cui vivono e le vacanze che fanno. Queste cose non sono insignificanti. Un grande rabbino, il saggio del terzo secolo noto come Rav, disse: “Nel mondo a venire dovremo dare spiegazioni per ogni legittimo piacere di cui ci siamo privati in questa vita”. L’ebraismo è una religione, per quanto possibile, non-puritana.
Tuttavia, si tratta della carta regalo che avvolge la vita, non della vita stessa. Nonostante abbia studiato filosofia all’università, ho appreso le più profonde lezioni di filosofia durante i funerali ebraici ai quali ho partecipato. In quei momenti guardiamo in faccia la verità su ciò che rende la vita preziosa. Vediamo di sfuggita ciò che vivrà dopo di noi, quello per cui gli altri si ricorderanno di noi, cosa abbiamo fatto in questo breve arco di tempo che Dio mette a nostra disposizione.
Nessuno ha mai fatto un hesped, un discorso funebre, dicendo: “Che uomo straordinario era il sig. X.. Guidava una Lamborghini, vestiva Armani, portava un Patek-Philippe, aveva la villa a Cap Ferrat e un pied-à-terre a Mayfair. Era un gigante. Non ne vedremo un altro come lui”. Sappiamo che un discorso simile sarebbe una pazzia.
Permettetemi di svelarvi un segreto. Ci sono buone ragioni per le quali il mondo vuole che noi viviamo le nostre vite per motivi sbagliati. Se nessuno si preoccupasse dei vestiti che porta, se di una macchina gli interessasse soltanto se questa lo porta dal punto A al punto B, se si mangiasse cibo semplice che fa anche bene, se le persone fossero più interessate a servire il prossimo invece di cercare di essere serviti dagli altri, pagando tanto, gli economisti andrebbero in panico.
Saremmo più sani e più felici, ci sarebbero meno invidia, competizione e conflitto e lavoreremmo meno duramente, con meno stress e avremmo più tempo per goderci la vita. Forse per questa ragione chi si occupa di pubblicità rimarrebbe senza lavoro, le richieste di produzione avrebbero un crollo, gli uomini d’affari avvertirebbero il rischio di recessione, i dettaglianti direbbero agli azionisti che si sono ridotti i profitti il che comporterebbe una diminuzione dei dividendi. Quindi, per il benessere materiale della maggioranza noi viviamo una vita infelice.
Da qualche parte nelle nostre anime, Michael, dobbiamo creare spazio per la voce del buon senso che si disperde così facilmente tra le email, gli sms e i tweet, il trambusto e l’implacabile pressione che ci rende tutti schiavi e nel contempo ci dice che siamo la generazione più fortunata che sia mai vissuta, essendo stati testimoni della discesa di Steve Jobs dalla montagna, con in mano le due tavolette – dell’iPad 1 e l’iPad 2 – con su scritte le parole sacre da scaricare in meno di un minuto e leggere in caratteri a tua scelta.
Dobbiamo creare spazio per ciò che è davvero importante: i rapporti, il matrimonio, la famiglia, l’appartenenza a una comunità, le celebrazioni, i ringraziamenti, il far parte di una tradizione e della sua saggezza, di una fede e delle sue benedizioni, il donare agli altri e condividere con loro le nostre gioie e i dolori.
Deve esserci spazio nella vita per qualcosa di più grande di noi, più grande del tornaconto e più lungo del corso di una vita. Ci sono momenti in cui dobbiamo permettere all’anima di cantare, esprimere gratitudine e sapere che ciò che abbiamo è il dono di Dio. Questo è ciò che si ottiene vivendo da ebrei. Le nostre vite si strutturano intorno alle cose che contano – le cose che sono importanti, ma non urgenti e quindi tendiamo a trascurarle finché non è troppo tardi. Non permettete che sia troppo tardi.
Perché, vedete, quello che l’ebraismo ci mostra è come accogliere la vita con entrambe le braccia e farne una benedizione. E’ ciò che distingue la felicità dal mero piacere, dando significato ai nostri anni e ai nostri giorni.
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Translation education
Graduate diploma - Università di Sarajevo
Experience
Years of experience: 44. Registered at ProZ.com: Sep 2010.
PROFILO SINTETICO:
24 anni di esperienza in diversi ambiti lavorativi, dalla scuola pubblica e privata, agli enti politico-economici internazionali e aziende.
Il mio percorso professionale è caratterizzato da promozioni per assumere maggiori responsabilità.
Come traduttrice/interprete ho collaborato con interlocutori di alto livello politico e amministrativo e ultimamente ho tradotto diversi libri dall’italiano all’inglese e viceversa. Ho lavorato per tre anni presso un ufficio regionale del OMS (WHO) dove ho perfezionato la terminologia medica e gestito la parte amministrativa. Nel ruolo di Site Manager presso The Shenker Institute of English di Pavia mi sono occupata della gestione e della vendita e ho sviluppato notevolmente il business della scuola. Negli ultimi anni ho insegnato alla Facoltà di Scienze presso l’Università di Pavia, collaborando con la Prof. Giuliana Bendelli, e ho tradotto libri dall’inglese all’italiano e dall’italiano all’inglese.
ESPERIENZE PROFESSIONALI:
TRADUZIONI
Blog personale dedicato al lavoro di traduzione: http://www.daniela-marinkovic.blogspot.it/
Traduzioni editoriali dall’inglese all’italiano:
"Kabbalah pratica" di Laibl Wolf (Anima edizioni)
"Lettere per la prossima generazione 2" di Lord Jonathan Sacks, Rabbino Capo del Regno Unito (pubblicato dalla Comunità ebraica di Roma e Milano); compreso il lavoro di editing
"I colori della saggezza" di Laibl Wolf (Lulu.com); compreso il lavoro di editing
"Il castello dell’anima" di Caroline Myss (in fase di pubblicazione)
Traduzioni editoriali dall’italiano all’inglese:
"My Memoirs" di Beniamino Ottolenghi (stampato privatamente)
"Divine Revelations of the Third Millenium" di Yor Glory (Lulu.com, disponibile su Amazon.com); compreso il lavoro di editing
"Talitha Kumi 2000 Years Later" di Yor Glori (Lulu.com, disponibile su Amazon.com); compreso il lavoro di editing
Traduzioni free-lance:
(1982 - oggi): Gallerie d'arte (cataloghi e monografie), Università di Pavia (articoli per il Dipertimento di Economia Aziendale; contratti per la Segreteria Generale), Università di Camerino (Dipartimento di Medicina Veterinaria) , Rotork Fluid System (manuali, istruzioni), ed altre traduzioni e revisioni di articoli e presentazioni nell’ambito medico,biochimico, psicologico, ecc.
DIDATTICA / GESTIONE / AMMINISTRAZIONE:
Bulgarini Editore Firenze
(2007-2010) Consulente pedagogico per le case editrici Richmond Publishing e Marshall Cavendish
Wall Street Institute
(2007-2008) Insegnante d’inglese
SCS Azioninnova S.p.A.
(febbraio – marzo 2007) Docente di lingua inglese
Istituto tecnico statale “Luigi Casale” – Vigevano
(marzo – agosto 2006) Docente di lingua inglese
The Shenker Institute of English Srl. – sede di Pavia
(da gennaio 2002 – aprile 2006) Site Manager
Mansioni: Gestione e amministrazione della sede, Selezione del personale, Vendite a privati e aziende, Didattica (student counselling), Iniziative di Marketing e Customer Care
OHR (Office of the High Representative of the International Community) – South (Ufficio dell’ Alto Rappresentante della Comunita’ Internazionale– Sud), Mostar, Bosna Erzegovina
(maggio 1999 – settembre 2001) Capo ufficio interpreti e interprete del Capo ufficio
Organizzazione Mondiale della Sanita’, (WHO – World Health Organization) Ufficio di Mostar, Bosna Erzegovina
(dicembre 1995 – maggio 1999) Assistente amministrativo / Interprete / Traduttrice
ARCI Cultura e Sviluppo, ONG Italiana, Mostar, Bosnia Erzegovina
(febbraio 1995 – maggio 1995) Coordinatrice / Assistente amministrativo
UN-PROFOR, Sarajevo, Bosnia Erzegovina
(gennaio 1994 – dicembre 1994) Engineering Cell and Interpreters Pool: Interprete/Traduttore
Comitato internazionale della Croce rossa, (ICRC) Mostar Office, Bosnia Erzegovina
(giugno 1993 – dicembre 1993) Assistente linguistico (italiano ed inglese) e assistente del Capo ufficio
Liceo linguistico “Aleksa Santic” e Scuola di economia e commercio, Mostar, Bosnia Erzegovina
(dicembre 1981 – maggio 1992) Cattedra in Lingua Inglese. Insegnamento delle seguenti materie:
• Lingua inglese, Linguistica, Traduzione e Business English
Membro della commissione tecnica (1989) per la selezione del libro di testo di lingua inglese per il secondo anno di liceo scientifico; casa editrice “Svjetlost”, Sarajevo (BE)
LAUREA,CORSI:
• (dic. 1981) Laurea in Lingua e letteratura inglese, Facoltà di filologia, Università di Sarajevo, Bosnia Erzegovina
• (2001) Corsi per il Master in traduzione, Università di Sarajevo
• (luglio 1981) Formazione per insegnanti (Teachers Training Course), presso la Anglo-Continental Language School (ACLS), in Bournemouth, G.B.. I miei insegnanti erano gli autori di Streamline English.
• (1981-1992) formazione continuativa per insegnanti
CAPACITA’ E COMPETENZE RELAZIONALI:
Abituata a lavorare in squadra, in ambienti multiculturali, occupando posizioni in cui la comunicazione è essenziale per lo svolgimento del lavoro.
CAPACITA’ E COMPETENZE ORGANIZZATIVE:
Spiccate capacità organizzative nella gestione del personale, dei clienti e del lavoro in generale in funzione degli obiettivi stabiliti.
USO COMPUTER:
Microsoft Word, Excel e Power Point; e-mail, internet, Skype