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Ridammi quella poesia
che prima sgorgava dalle mie vene
come un ruscello sempre puro
irrorato dalla rugiada e dalla pioggia
di primavera.
Donami la speranza
che questo albero di così ruvida scorza
un giorno ci regalerà frutti e fiori.
Diamo tempo al tempo
ma non rubiamo tempo
alle nostre vite smarrite.
Quando ci incontrammo
- lo ricordo bene –
era un riconoscersi
e quando ci parlammo
- lo sentimmo –
era un riprendere il filo
di una storia iniziata in un tempo
più lontano.
Forse siamo ritornati da un lungo sonno
e ci raccontiamo i sogni:
sono stanco, ti dispiace
se riposo un po’ sul tuo seno
a cercare quella vita che sfugge giorno dopo giorno
ed è sempre un preludio
a qualcosa che non arriva?
RITORNO A CASA
Ritornare al mio mondo, alle mie terre
come tornare ora nella vecchi casa dell’infanzia
e non trovarvi più il tappeto e la culla
che era levigata per timore che facesse male.
Fare ritorno a casa, sperando di poterla
chiamare ancora casa
con un bagaglio più pesante,
con più cose da offrire
con un sorriso amaro stampato in viso.
Senza sapere se ti riconosceranno,
senza la certezza di potere gustare
quel vino che sgorga
dai grappoli delle vigne
che tu piantasti un giorno
e che lasciasti in custodia del tempo.
A MIO FIGLIO GIOVANNI
Ti aspetta il canto per le colline in fiore,
il pallido fuoco nelle sere invernali,
ti aspetta il grano
ed il pesco in primavera,
ti aspetta la neve ed il crepitare del focolare.
Le stagioni ti solcheranno il volto
ma porterai nel cuore una pace che gli uomini
ti vorranno rubare.
Ti posso dare il mio mantello per coprirti dal gelo,
ti posso coprire la pelle dal sole del deserto,
ma cosa potrò darti se il mantello non ti basterà
o se non riuscirai a trovare un’oasi?
Ti dirò il segreto che sussurrano i venti:
non chiedere mai tesori che non potresti avere
ma chiediti fra quello che già hai
quale tesoro è più prezioso
e bada di non perderlo mai.
GIOIA E DOLORE
Più volte ho passato il dolore:
era un cardellino accecato che non vedeva
la luce del solo ma ne sentiva il calore,
era un fiume che voleva giungere al mare
ma moriva, silenzioso e triste,
era il sole ingoiato dalle acque
che poneva fine al presente.
Quasi mai ho visto uno sprazzo di gioia,
so solo che è la pace,
la mia spiga di grano ancora secca
e riarsa ai raggi cocenti,
ore per me irraggiungibili,
dolci, immote, sfuggenti forme
per le quali boccheggio fra le maree impietose.
Mi attendono, ma sul miraggio
muoiono.
POETA
Ho udito la morte di un poeta:
eppure aveva cantato con la penna
la vita, gli altrui ed i suoi dolori.
Ora non può cantare la sua morte.
Chissà cosa ne avrebbe detto.
OCCHI DI UN VECCHIO
Ho guardato negli occhi di un vecchio.
Li credevo spenti
e fermi al presente.
Erano sempre rivolti
ancora eternamente avanti
e spesso guardavano indietro.
IL MOLO
Solo corde e gomene
legate ai pali delle banchine
con le timide ed ondeggianti barche.
Un’onda turbinosa
rapisce dei legni
e lenti li porta a morire;
più saldamente le barche
si aggrappano alla riva
e vogliono sapere la marea di domani.
MATTINO
Ancora un’alba:
una gioia pervade il cuore.
E’ una nuova e silenziosa festa.
RICORDO DI MIO PADRE
Accompagnalo in Paradiso,
perché mi ha fatto giocare sulle sue ginocchia
nei suoi anni migliori,
al tempo dei silenzi e della meraviglia,
e mi ha condotto sulla montagna della vita
là dove il mare si confonde con i cieli
e già sembra senza un contorno il finito orizzonte.
Accompagnalo in Paradiso,
perché mi ha sorretto lungo pendii e pianure,
mi ha mostrato la strada senza una parola,
e lo ricorderò giovane e forte,
non lo ricorderò con il suo sguardo smarrito,
là dove i venti scrivono sulle dune
una storia che ha già una fine certa
ma con incerti passi non sa mai dove la porta
oltre la sua fine.
Accompagnalo in Paradiso, e strada facendo,
digli che avrei voluto salutarlo,
digli che i suoi giochi li conservo ancora,
digli che solo ora capisco
quando mi parlava del lupo e del bosco,
ed io lo ascoltavo distratto.
Io lo ricorderò con le parole che non gli ho mai detto:
digliele tu, mentre lo accompagni,
non so perché non le ho mai dette prima,
forse perché la notte sembrava lontana,
ma ora che la sera è arrivata ed io ho paura,
so che non mi ha raccontato come quella storia è finita
e lascia me a trovare da solo la fine,
con quelle parole
che non ho mai detto,
con quei gesti
che non ho mai fatto,
con quei silenzi
che non ho mai compreso.
I POETI
Il mondo avrà sempre bisogno di poeti
per coprire di parole il pensiero,
per sapere chi è l’eroe di questo tempo,
per indicare un punto infinito
nell’orizzonte di un mare
che separa le terre e ne accresce il desiderio.
Il poeta non grida, ti sussurra
storie che tu volevi sentire, che avevi dentro,
ma che nessuno sapeva raccontarti.
Il poeta non può darti la parola magica,
può solo dirti dove e come trovarla,
il poeta indica solo quel punto
ed in silenzio ti invita,
ti invita a seguirlo,
perché sa che tu avrai sempre bisogno di lui,
perché sa di parlare per te.
SE VUOI CAMBIARE IL MONDO
Se vuoi cambiare il mondo
non cercare di vuotare i mari
o di cancellare montagne,
porta un piccolo mattone ben levigato,
portalo nella pianura.
Un giorno sorgerà una casa,
con quel mattone che la tua mano avrà portato.
Se vuoi cambiare il mondo
getta un seme nel deserto,
e le oasi un giorno diventeranno un bosco.
Forse tu non vedrai quella casa,
forse tu non vedrai quel bosco,
ma c’è chi dormirà in quella casa,
c’è chi si proteggerà in quel bosco.
Se vuoi cambiare il mondo,
cambia te stesso,
tu non sei migliore di chi vuoi cambiare,
ma puoi essere migliore di te come eri ieri.
ALLE MIE FIGLIE, CRISTINA E STEFANIA
Vi voglio accompagnare sfiorandovi la mano,
vi voglio sussurrare il mistero del vento,
vi voglio preparare la strada per non vedervi inciampare
o perdere al bivio.
Vi voglio leggere il libro della storia,
perché qualcuno deve dirvi dove è il bosco,
dove sono le fate, dove vi aspettano l’orco e le streghe.
Non abbiate fretta di crescere,
c’è un tempo in cui è dolce non sapere,
c’è un giorno in cui è bello credere nelle fiabe,
io non ho fretta di smettere di raccontarvele,
non siate stanche troppo presto di ascoltarle,
io le ascolto ancora.
LODE DEL MATRIMONIO
Non temere di dire mai, non avere paura della parola sempre,
perché io ho legato per sempre il mio nome
alla creatura che solo Dio può avere fatto,
e tutti ricantano e riascoltano la melodia che amano,
e non sarò mai stanco di ascoltarla,
perché non la muovono i venti capricciosi volubili,
ma le leggi eterne dell’armonia.
Solo ciò che non passa
non fa passare la tua gioia:
e sai che domani ritroverai tua moglie al tuo fianco,
sai che ti porgerà l’acqua, il vino, il pane,
e lei sa che tu la guarderai sempre con stupore,
perché glielo hai promesso un giorno, che l’amerai per sempre,
davanti a Dio,
davanti agli uomini,
perché i migliori amici non ti abbandonano mai,
perché il miglior compagno è lì sempre per te,
perché tu dormi sereno se sai che ritroverai
il tuo tesoro.
Non dubitare se vedi che i venti spesso portano lontano gli uomini e le donne,
ed il tempo del sempre e del mai sembra solo il tempo delle fiabe.
Io vivo lo stupore di quel sì,
detto una volta,
ridetto per sempre, ogni giorno,
con lo stesso stupore di quel giorno,
perché abbiamo ingannato il tempo,
che non fa male
se tu non vuoi che ti faccia male.
QUANDO UN UOMO MUORE
Ci ha lasciato un poeta:
non sentirai più i suoi versi,
e ti mancheranno.
Ci ha lasciato quell’uomo
che ogni domenica impastava il dolce che portavi
ogni domenica in tavola,
non sentirai più quegli odori e quei sapori
e ti mancheranno.
Ci ha lasciato quel maestro di scuola
che sapeva raccontarti la storia
non ascolterai più i suoi racconti
e ti mancheranno.
Ci ha lasciato un campione
che vinceva anche per te,
non avrai più i suoi, i tuoi trionfi
e ti mancheranno.
Ci ha lasciato quel vecchio,
la sua età non era una colpa né un merito,
solo il risultato del tempo,
non sentirai più la sua saggezza antica
e ti mancherà.
Quando un uomo muore,
tace per sempre anche
quella melodia che accompagnava
le tue sere d’estate riarse,
le tue notti di inverno assorte,
e ti mancherà la sua canzone.
Quando un uomo muore
muore anche quel tralcio di vite
che inebriava con il suo frutto
la tua mensa ricca di cibo e di amici
e ti mancherà quel gusto e quel sapore di terra.
Quando un uomo muore,
perdi un sorriso che ti augura un buon giorno,
un saluto sottile, un attento silenzio
ad ascoltare una tua pena segreta,
ti lascia una parte di te che non hai conosciuto,
non conosci e forse mai conoscerai
eppure ti manca, ti è mancata e ti mancherà
senza saperlo.
Quando un uomo muore, piange una madre, un padre,
un figlio, un fratello,
non muore mai solo,
Quando un uomo muore viene la notte per tutti,
non solo sulla sua casa deserta di suoni,
Quando un uomo muore tutti ci guardiamo, tutti capiamo,
ci parliamo allo stesso modo in silenzio,
anche se domani
canteremo una nuova canzone, gusteremo un altro dolce,
gioiremo con un nuovo campione,
risponderemo ad un nuovo saluto,
avremo un nuovo maestro,
leggeremo un nuovo scrittore,
niente sarà cambiato, anche se poi tutto è diverso,
perché quando un uomo muore
ci lascia ancora qualcosa che grida
domani.
Translation - English TO MY WIFE CARMELA
Give me back those poems
that used to pour out from my veins
like an ever pure brook
swelled by the dew and the
spring rain.
Give me hope
that such a rough-barked tree
will one day bear fruit and flowers.
Let us take our time
but let us not steal time
from our lives gone astray.
When we met
- I remember well –
it was like recognizing each other
and when we spoke
- we felt it –
it was like taking up the thread
of a story that had begun
in a more remote time.
Maybe we have awaken from a long sleep
and are telling each other our dreams:
I am tired, do you mind
if I rest a little on your bosom
and grasp at that life which escapes us, day after day
and is always the prelude to
something that never comes to pass?
HOMECOMING
Going back to my world, to my land
is like returning to the old house of childhood
and finding out that the rag and the cradle
smoothed over, lest it might hurt,
are there no more.
Being back home, hoping
to call it home once more
carrying a heavier bag,
with more to offer
and a bitter smile on your face.
Not knowing whether they will recognize you,
Not sure you will be able
to taste that wine which pours out
from those vineyards
that you once planted
and then entrusted to time.
TO MY SON GIOVANNI
Awaiting you is the chirping on the blossoming hills,
the dim fire in the winter evening,
Awaiting you are the wheat
and the peach tree in spring,
Awaiting you are the snow and the crackling in the fireplace.
Seasons will furrow your face,
but in your heart you will hold the peace
that men want to steal from you.
I can give you my cloak to protect you from the cold,
I can shield your skin from the desert sun,
but what will I give you if the cloak does not suffice
or an oasis can’t be found?
I will tell you the secret whispered by the winds:
never ask for those treasures you cannot have
but ask yourself which is the most precious
among the things you already possess
and mind you never lose it.
HAPPINESS AND SADNESS
Many a time have I experienced sorrow:
it was a blinded goldfinch who could not
see the sunlight but feel its warmth,
it was a river longing to reach the sea
but dying silently and sadly,
it was the sun engulfed by waters,
which put an end to the day.
Seldom have I seen a spark of joy,
the only thing I know is that it’s peace,
my ear of wheat still withered
and dried by the baking sunrays,
hours I can’t ever reach,
sweet, immobile, eluding shapes
I am gasping for in the relentless tides.
They are awaiting me, but
die on the looming.
POET
I heard of the death of a poet:
and yet he had chanted life, his pains and those
of others with his pen.
Now he cannot chant his own death.
I wonder what he would have said.
EYES OF AN OLD MAN
I looked an old man in the eyes.
I thought they were dull
and fixed in the present.
And yet, they were always
eternally turned forward
and many a time looked back.
THE QUAY
Only ropes and lines
fastened to the poles of the quays
and the timidly swaying boats.
A whirling wave snatches
pieces of wood
and slowly causes
them to perish;
boats cling tighter
to the shore
eager to know
tomorrow’s tides.
MORNING
Another dawn has yet again broken:
bliss flows to the heart.
It’s a new and silent rejoicing.
IN REMEMBRANCE OF MY FATHER
See him to Heaven,
because he let me play on his knees
in his best years,
at the time of silence and that of wonder,
and he lead me on the mountain of life,
where the sea merges with the sky
and boundless seems the finite horizon.
See him to Heaven,
because he held me along hillsides and plains,
without a word he showed me the way,
and I’ll remember him young and strong,
his bewildered look I shall forget
there, on the dunes, where the winds write
a story that already has a stated end
but with faltering steps it never knows
where it will be taken after its end
See him to Heaven, and while on your way,
tell him I wished we had said goodbye,
tell him I still treasure the toys he gave to me,
tell him that only now do I see what he meant
when he talked about the wolf and the wood,
and I listened absent-mindedly.
I will remember him by the words I never said:
say them to him, while you escort him,
I do not know why I never told him before,
perhaps because the night seemed so distant,
but now that the evening has fallen and I’m scared,
I realize you never told me how that story ended
and leave me to discover it by myself,
with those words
I never said,
with those moves
I never made,
with that silence
I never understood.
POETS
The world will always need poets
to cover thoughts with words,
to learn who is the hero of this time,
to point at an infinite spot
in the horizon of the sea
which separates lands and
increases the longing.
A poet does not shout, he softly whispers
stories that you wanted to hear, that were within you,
but nobody ever knew how to tell.
A poet cannot give you the magic word,
he can only tell you where and how to find it,
a poet only points at that spot
and silently invites you,
invites you to follow him,
because he knows that you will always need him,
because he knows he is speaking for you.
IF YOU WANT TO CHANGE THE WORLD
If you want to change the world,
do not try to drain the seas
or efface the mountains,
but carry a small even brick
and take it to the plain.
One fine day a house will rise there,
with that same brick your hand once carried.
If you want to change the world,
sow a seed in the desert,
and one fine day oases will
turn into woods.
You may not see that house,
you may not see those woods,
but somebody will sleep in that house,
somebody will take shelter in those woods.
If you want to change the world,
change your own self,
you are no better than those you want to change,
but you can just be better than you were yesterday.
TO MY DAUGHTERS CRISTIANA AND STEFANIA
I want to walk you with a gentle touch of my hand,
I want to whisper the mystery of the winds in your ear,
I want to pave the way so that you will not stumble
or get lost at a cross-roads.
I want to read you the story-book,
for somebody has to tell you where the wood is,
where the fairies live, where the ogre and witches await you.
Don’t be in such a rush to grow up,
there is a time when ignorance is sweet,
there are days when it’s nice to believe tales,
I am in no hurry to stop telling them,
so don’t tire of listening too soon,
for I still listen to them.
IN PRAISE OF MARRIAGE
Don’t be afraid of saying never, don’t be scared of the word always,
as I have forever bound my name to
the being that only God could make,
and everybody sings and listens to their favourite tune
again and again,
and will never tire of it,
for it is not stirred by the fickle erratic winds,
but by the eternal laws of harmony.
Only that which does not cease,
will not cause your bliss to cease:
and you know that tomorrow you’ll still find
your wife by your side,
you know that she will hand you the water, the bread and wine once more,
and she knows that you will always be amazed by the sight of her,
because you promised her one day, that you would always love her,
before God,
in the presence of human beings
because best friends never forsake you
because your bosom friend is always there for you,
because you will sleep tight at night if you just know
that you will find your sweetheart again.
Never fear if you see the winds often blow men and women asunder,
and the time of always and never only seems to exist in tales.
I experience the wonder of that yes,
said once,
said for good, every day,
as amazed as I was on that very day,
for we have fooled time,
which will not harm you,
if you don’t want it to harm.
WHEN A MAN DIES
A poet passed away:
you will not listen to his lines anymore,
and you’ll miss them.
That man passed away,
who every Sunday used to knead the cake
that you served on Sundays,
you will not smell those smells and taste those tastes anymore,
and you’ll miss them.
That school teacher passed away,
who knew how to teach history,
you will not listen to his stories anymore,
and you’ll miss them.
That champion passed away,
who used to win for you too,
you will not enjoy his, your victories anymore,
and you’ll miss them.
That old man passed away,
his age wasn’t either a sin or a virtue,
only the effect of time,
you will not listen to his old wisdom anymore,
and you’ll miss it.
When a man dies,
forever is also silenced
that tune which used to gladden
your boiling summer evenings,
your dreamy winter nights,
and you’ll miss his song.
When a man dies,
that vine shoot also dies,
which used to cheer your table with his fruit,
lavish with food and friends,
and you’ll miss that taste and that earthy flavour.
When a man dies,
you lose a smile wishing you a good day,
a keen goodbye, a mindful silence
to listen to your secret worry,
a part of your own self passes away,
which you did not know,
do not know and maybe never will,
and yet you are missing it, you missed it
and you will miss it, without knowing.
When a man dies, a mother, a father,
a child, a brother mourns him,
he never dies alone,
When a man dies the night falls on everybody,
not only on his house starved of sound,
When a man dies we all look at each other, we all understand,
utter the same words in silence,
even though tomorrow
we’ll sing a new song, we’ll taste another cake,
we’ll rejoice with a new champion,
we’ll acknowledge another greeting,
we’ll have a new teacher,
we’ll read a new writer,
nothing will have changed, yet everything is different,
because when a man dies
he still leaves something that screams
tomorrow.
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My name is Giulia Barontini and I am an Italian-native professional translator and interpreter in English and French, currently residing in Tuscany, Italy.
I have attended a four-year university course at "Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori", Florence, Italy, and have subsequently obtained my "Certificate of Translator and Interpreter" in English and French.
I have been a translation professional for the past six years and have gained significant experience in translating Business, Legal, Financial documents as well as Technical Manuals, Videogames, Poetry and Food Recipes in the following language pairs: Eng<>Ita, French>Ita and Eng.
Other working fields: Brochures, Tourism & Travel, Wine and Viticulture, Accounting, Economics, Investment/Securities, Contracts, Patents, Trademarks, Marketing, Clothing, Textiles, Fashion, Electrical/Mechanical Engineering, IT, Psychology, Sport & Fitness, Cinema/Films & Drama, Religion, Genetics.
My priorities are thoroughness, punctuality and faithfulness to the source text.
I have also collaborated with several firms (wine-growing companies, fruit-juice producers, food distributors) as an import/export assistant, managing customer/supplier relations by phone and e-mail, interpreting and performing translations of contracts, catalogues and brochures.
I am competent with MS Word, MS Excel, MS Powerpoint, MS Outlook and Adobe Photoshop. I am proficient with Computer Assisted Translation Tools, namely Trados, Wordfast and Star-Transit.